13 dicembre 2009 – Aperitivo in Arte: Paola Vavassori

05 Dicembre, 2009 / Categoria: Eventi

L’artista sarà presente domenica 13 Dicembre alle 16,30
Le opere esposte sono in vendita.

PROFILO DELL’ARTISTA

“L’arte è donna”. Bella scoperta:  basta prendere in mano qualsiasi vocabolario d’italiano, cercare la parola “arte”: i primi simboli che s’incontrano, scritti in corsivo, sono “s.f.”. Sostantivo femminile. E’ l’abc della grammatica (sempre una valida maestra). E’ il motto, che ha una sua solennità, di Paola Vavassori, ed è espresso con il vigore della gioventù e la sfrontatezza di chi si affaccia ad un mondo così labirintico, senza neppure il filo di Arianna.

Paola è nata a Zone il 29 novembre del 1982, ma vive e lavora a Brescia. Il suo curriculum (beata lei…) è scarno: una scelta precoce con gli studi al Liceo artistico di Lovere, una laurea alla Laba (Libera Accademia di Belle Arti) di Brescia con una tesi su “La donna nell’arte”. La laurea è in scultura, ma la sua prima personale sarà di dipinti, nel dicembre di un anno fa, al ristorante “Sapo” di via Trieste a Brescia. Il titolo è “Figure”: un titolo semplice, si può pensare (ma non è così) e soprattutto programmatico. Per Paola, infatti, la scelta figurativa è finora una sorta di obbligo. Obbligo artistico (ma per i ripensamenti c’è sempre tempo) e, se vogliamo scomodare un parolone, filosofico: quando la nostra società era ingessata, imbalsamata, quasi mummificata, la sfida alle convenzioni era quasi un dovere; e così mettere daccanto la “figura” per privilegiare la pura espressività era, questo è poco ma sicuro, trasgressivo; ora la trasgressione è quasi una regola, e può essere che per andare controcorrente si debba risalire un po’, oltre che controcorrente, nel tempo.

Ma via, non facciamole il torno di un retropensiero così impegnativo. A trainare l’artista verso una scelta da aut-aut è qualcosa di molto più semplice e naturale: “Amo la figura, ho scelto la figura femminile (perché, già, questo è il tema di questa mostra) che vedo come linea perfetta”.
Come dire: è l’arte che chiama e nel luogo da cui sentiamo provenire questa voce, lì, se siamo artisti, ci dirigiamo.